Proiezione del lungometraggio “Marghe e sua madre” di Mohsen Makhmalbaf.
Cinema “G. Guerrieri” Matera – 16 settembre 2019
Dopo un lungo lavoro etico, creativo e di ricerca durato più di 450 giorni il nuovo film del Maestro iraniano, prende forma grazie a “Formula Cinema”, progetto di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, in co-produzione con Allelammie, esperienza partecipata tra l’autore e la comunità lucana.
Una comunità formata da attori tutti rigorosamente non professionisti così energici e pieni di vita, capaci di dare più realismo alla pellicola.
“Volevo mostrare l’autenticità della vita degli italiani e più in generale degli esseri umani in questo frangente storico con i loro problemi legati alla ricerca del lavoro, dell’amore, del senso della vita e di tutte le difficoltà che ne derivano” – ha dichiarato il regista nel corso della serata di presentazione del lungometraggio prodotto anche da Rai Cinema e da Makhmalbaf Film House in collaborazione con Mediterraneo Cinematografica.
“Marghe e sua madre” è una costruzione narrativa visionaria, cruda e senza filtri che accomuna il neorealismo italiano a quello iraniano degli anni Ottanta e Novanta. Un grande e ruvido affresco che trova ancora la forza di mostrare e raccontare il vero in tutto il suo splendore per una redenzione autentica.
La potenza del cinema di Makhmalbaf è proprio quella ricerca costante di espedienti, di soluzioni che spingono all’emancipazione della società.
“Il cinema non è altro che il mezzo per guardarsi allo specchio e rendersi conto di chi siamo e verso dove andiamo” ha spiegato Makhmalbaf.
E così il Maestro iraniano si è presentato sul palco con uno specchio incorniciato e orientandolo verso il pubblico, lo ha invitato a guardarsi dentro, nel profondo dell’anima e a liberarsi dalle catene di ogni tipo, politiche, religiose e civili.
Da Matera “Marghe e sua madre” prende il volo per raggiungere i più importanti festival cinematografici del mondo come quello di Busan in Corea (Busan International Film Festival), Vancouver in Canada (Vancouver International Film Festival) e Goa in India (IFFI Goa) per poi ritornare nuovamente nella città che ha dato origine a tutto, a novembre, con proiezioni aperte al grande pubblico.